La valutazione Neuropsicologica

L'esame Neuropsicologico consiste in colloqui clinici e somministrazione di test "carta e matita" che consentono di valutare le funzioni cognitive (memoria, attenzione, percezione etc.) e le sue modificazioni nel tempo.

Grazie a tale indagine, è possibile fare diagnosi differenziale tra: invecchiamento fisiologico, patologie degenerative (malattia di Alzheimer, morbo di Parkinson, Degenerazione frontotemporale, Malattia vascolare etc.) e alterazioni del tono dell'umore (Pseudodemenza depressiva, Depressione maggiore, Distimia). Inoltre, consente di identificare deficit cognitivi secondari a trauma cranico, ictus, esiti di interventi neurochirurgici, lesioni cerebrali. 

Nel particolare, tale esame prevede tre fasi: 

L'anamnesi. Consiste nell'effettuare un colloquio clinico con la persona, i familiari e/o chi lo assiste, per indagare le capacità cognitive e gli aspetti comportamentali e come questi influiscono sulla vita quotidiana della persona e dell'intero nucleo familiare.

La valutazione neuropsicologica, cioè la somministrazione di test neuropsicologici standardizzati che permettono di rilevare la performance cognitiva del valutato.

La restituzione, cioè la consegna del referto al paziente e alla famiglia, che descrive dettagliatamente i risultati della visita neuropsicologica e degli esami svolti.

L'esame non è invasivo e non ha controindicazioni.

Ha una durata variabile (dalle due alle tre ore), in base alle potenzialità e problematiche della persona valutata. 

A CHI È RIVOLTO?

A chiunque, a partire dai 15 anni di età. L'intervento prevede l'attivo coinvolgimento dei familiari e/o assistenti domiciliari che, se lo desiderano, potranno essere inseriti in gruppi di auto-aiuto.

È IMPORTANTE RECARSI ALLA VISITA CON

occhiali da lettura, se utilizzati;

esami radiologici cerebrali (TAC e RM), se eseguiti; 

un familiare convivente e/o assistente domiciliare.