Malnutrizione e deterioramento cognitivo

06.12.2019

I rapporti tra dieta e decadimento cognitivo sono tutt'oggi sfumati. Tranne che in qualche caso molto circoscritto, non è possibile tracciare nelle popolazioni di anziani un collegamento diretto tra dieta e processi neurodegenerativi. D'altra parte, le abitudini dietetiche possono contribuire a definire il profilo di rischio di un individuo assieme a tutte le componenti biologiche e di comportamento che condizionano lo stato di salute.

È bene ricordare l'attenzione che bisogna rivolgere all'equilibrio dietetico dell'anziano , perché una carenza alimentare in un organismo fragile potrebbe causare uno scompenso che si riflette anche su altri sistemi e diventa generalizzato.

L'interazione tra demenza e stato nutrizionale è complessa e poco chiara. Difatti, mentre è ancora controversa la relazione causale dei fattori nutrizionali nel determinare i processi neurodegenerativi o vascolari alla base delle sindromi demenziali, è frequente il riscontro della malnutrizione come complicanza della demenza sia nelle forme moderate che severe (González-Gross, Marcos & Pietrzik, 2001; Salerno-Kennedy & Cashman, 2015).

Le persone con demenza, infatti, possono arrivare al punto di avere difficoltà di comunicare che hanno fame o che non gradiscono il cibo che gli è stato dato. Essi possono comunicare le loro esigenze attraverso il loro comportamento, ad esempio, rifiutando il cibo o trattenendolo in bocca. Possono avere difficoltà a impugnare le posate o a prendere in mano un bicchiere. Possono anche avere difficoltà a trovare il cibo nel piatto e portarlo alla bocca. Una persona con demenza può non aprire la bocca e potrebbe essere necessario ricordarglielo. Tutto questo lo potrebbe portare a evitare i pasti perché sono fonte di imbarazzo, delusione o tristezza.

Le persone con la variante comportamentale della demenza frontotemporale possono andare incontro a iperalimentazione, avere dei cambiamenti nelle preferenze alimentari e sviluppare l'ossessione per cibi particolari. Possono iniziare a godere di sapori e cibi di cui non erano precedentemente appassionati o possono prendere in antipatia qualche piatto di cui sono sempre stati ghiotti. Questo può essere causa di danni a specifiche aree del cervello o di un'alterata percezione del gusto.

Nel parkinsonismo, i tremori continui possono rendere difficile anche soltanto tagliare il cibo e portarlo alla bocca. Inoltre possono provocare una perdita di peso a causa dell'aumentato consumo energetico.

La malnutrizione potrebbe giocare un ruolo importante nella progressione del declino cognitivo.

Il riconoscimento precoce e la presa in carico di situazioni di malnutrizione o a rischio di malnutrizione rappresentano importanti interventi di prevenzione per ridurre i fattori di rischio di fragilità degli anziani con e senza demenza con atteso incremento della qualità e della speranza di vita.