Male contro Bene

19.01.2022

Tratto da "Robinson Crusoe" (1719) di Daniel Defoe (1660-1731)

Robinson Crusoe è un giovane marinaio inglese che, a seguito di un naufragio, riesce a salvarsi approdando su un'isola deserta. Vi rimarrà un lunghissimo tempo.

In preda all'iniziale e comprensibile sconforto, ad un certo punto, si chiede in che modo avrebbe potuto migliorare questa sua difficile condizione:

Cominciai a considerare seriamente la mia condizione, e lo stato in cui ero ridotto; misi su carta un riassunto della mia situazione, non tanto per lasciarlo a chi sarebbe venuto dopo di me, quanto per liberare i miei pensieri dal continuo rimuginare che affliggeva la mia mente; e, poiché la ragione cominciava a dominare il mio sconforto, cominciai a consolarmi come meglio potevo, e a contrapporre il bene e il male, per poter distinguere il mio caso personale da altri peggiori; ed esposi il tutto in modo imparziale, come il dare e l'avere in un libro contabile, le consolazioni di cui godevo contro le afflizioni che avevo sofferto, in questo modo:

Sebbene sia quasi impossibile, oggi, trovarsi in una situazione simile a quella di Robinson, pensare alla sua esperienza ci aiuta a immaginare come si sente una persona in preda a un'emozione di intenso sconforto.

Anche se l'ambiente fisico attorno a sé è confortevole, chi vive tale stato emotivo sente di trovarsi isolato dal mondo intero, disorientato, privo di ogni strumento e di speranza.

Anche Robinson fu afflitto da tale costernazione ma nessuna situazione può mai essere così priva di prospettive da farci disperare, pensò.

Così, con quei pochi strumenti a sua disposizione, scrisse nero su bianco gli aspetti negativi e positivi di ciò che gli era successo. 

Vero è che è molto difficile trovare ciò che di positivo si cela dietro a una situazione che si vive come tragica.

Ma, ad un certo punto, egli capì che analizzare la situazione con un altro punto di vista, portando alla luce gli elementi meno negativi di quell'esperienza, avrebbe potuto fargli riconquistare la speranza e la vitalità. 

In generale, avevo la prova inconfutabile che difficilmente potevano esserci condizioni peggiori di quella in cui mi trovavo, ma che c'era qualcosa di negativo o di positivo per cui essere grati; che valga questo come insegnamento dato dall'esperienza delle più infelici delle situazioni in questo mondo: che si può sempre trovare qualcosa da cui trarre conforto, ed inserirla, nella descrizione del bene e del male, sul lato dell'attivo del conto.

Essendo ora riuscito ad indurre la mia mente a pensare cose che avrebbero potuto alleviare la mia condizione, e avendo rinunciato a scrutare il mare per vedere se avessi potuto individuare una nave, cominciai ad organizzare il mio sistema di vita e a rendermi le cose il più agevole possibile.